Logo Compass Banca
Categorie
Economia domestica
Green
Benessere
Economia domestica
Green
Benessere
Risparmiare energia: consigli e buone pratiche per abbassare la
bolletta (e aiutare l’ambiente!)

Risparmiare energia: consigli e buone pratiche per abbassare la bolletta (e aiutare l’ambiente!)

Piccoli gesti per diminuire il consumo di energia in casa, risparmiare e ridurre il proprio impatto sull’ambiente

È sotto gli occhi di tutti che le spese connesse all’energia (elettricità e gas, soprattutto) sono cresciute negli ultimi 18-24 mesi. La situazione geopolitica e la necessità di approvvigionare risorse naturali da alcuni fornitori,piuttosto degli altri ha influito sull’aumento del costo dell’energia e direttamente sulle nostre bollette.

Quelli che seguono sono quindi una serie di consigli per ridurre i consumi (e quindi le spese) ma sono anche buone norme per ridurre il nostro impatto sull’ambiente, andando a eliminare comportamenti scorretti e inquinanti (oltre che costosi).

Vi forniremo 10 consigli immediatamente praticabili per ridurre i consumi elettrici (vedrete: niente di complesso e niente che comporti sacrifici!) e poi forniremo alcune brevi indicazioni per ridurre quelli di gas e utilizzare in modo efficiente il vostro scaldabagno, nonché per migliorare l’isolamento termico della vostra abitazione.

Cominciamo!

Ridurre spese e consumi elettrici

Secondo una ricerca condotta dal Ministero dell’Ambiente inglese1, lasciare gli elettrodomestici in stand by (ovvero spenti ma ancora alimentati, con la lucina rossa ancora accesa) comporta consumi per circa 7 miliardi di kilowatt/ora all’anno. Un consumo elettrico mostruoso (nonostante si tratti di ellettrodomestici non operativi) che comporta l’immissione in atmosfera di oltre 800mila tonnellate di CO₂ all’anno.

Ecco quindi che il primo e di gran lunga più semplice consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di togliere l’alimentazione quando non serve (ovviamente non staccate il frigo!). Ma televisioni, lettori DVD, console di gioco, ecc, se connessi a una ciabatta multipresa possono essere disalimentate con un solo gesto spegnendo la stessa ciabatta. Comodo, no?

Passiamo a un oggetto che molti di noi hanno in casa: il telefono cordless. È certamente più comodo e pratico, ma vi costringe a tenere l’apparecchio costantemente alimentato, comportando un grande dispendio di corrente elettrica. Sappiate che, se siete amanti del vintage e del caro vecchio telefono a cornetta con il filo, sarete anche più sostenibili. Non potrete chiacchierare camminando da una stanza all’altra, ma consumerete (e inquinerete) di meno.

Chi invece non ha più il telefono fisso a casa, ma gestisce le proprie comunicazioni esclusivamente tramite cellulare, sappia che non c’è abitudine peggiore che lasciare il telefono in carica oltre il necessario livello di ricarica. Da un lato lasciare il telefono in carica per troppe ore ne rovina la batteria, dall’altro se staccate il telefono (ma lasciate il caricabatterie inserito nella presa) continuerete a consumare elettricità. Salvate batteria e conto corrente: basta ricordarsi di non lasciare il caricabatterie penzolare dalla presa.

Lo stesso dicasi per i pc portatili. Caricate la batteria lo stretto necessario e non lasciate mai il computer in carica inutilmente per tutta la notte: rovinerete la batteria e consumerete inutilmente la corrente.

Monitor (di pc ad esempio) e altri dispositivi come casse e altoparlanti, andrebbero anche essi collegati a una multipresa e spenti realmente, senza essere lasciati in stand by.

Capitolo microonde. Elettrodomestico utilissimo, senza dubbio. Così come lo è il display che anche di notte ci indica che ore sono. Peccato che per indicare l’ora sia sufficiente un orologio (che molti di noi hanno al polso o appeso al muro in cucina) e che quindi quel continuo consumo sia letteralmente inutile. Molti studi sono concordi nell’affermare che rispetto all’uso reale che ne facciamo (che si limita al riscaldare i pasti per pochi minuti alla volta), un microonde consumi di più semplicemente stando in stand by. Staccate anche quello quindi, e magari cambiate le batterie del vostro orologio a muro.

Luci di casa. Non lasciate le luci accese nelle stanze in cui non vi trovate e sostituite le lampadine con modelli al LED. Lo sapevate che gli inventori della luce al LED hanno vinto il premio Nobel2 per la fisica nel 2014? Una invenzione straordinaria che riduce i consumi e anche l’inquinamento.

Per ogni altro consiglio legato ai consumi elettrici dei grandi elettrodomestici vi rimandiamo a un precedente post del canale RisparmIO in cui abbiamo affrontato il tema delle classi e dei consumi energetici. Lo trovate qui.

Calore in casa: come migliorare l’isolamento termico del vostro appartamento

Come promesso nessuno dei consigli dati in precedenza comporta particolari sacrifici o spese extra. In questo capitolo invece, potrebbero essere necessari alcuni investimenti, per ridurre le spese di riscaldamento, godere di maggior benessere in casa e, soprattutto, ridurre l’inquinamento prodotto.

Partiamo dagli infissi e dai serramenti, che sono sicuramente la parte della vostra casa attraverso la quale avviene la maggior dispersione di calore.

Gli infissi (le finestre) possono essere sostanzialmente di 3 tipologie, distinte in base al materiale che ne costituisce la struttura: alluminio, PVC e legno. Capiamo in cosa differiscono.

Alluminio

I serramenti in alluminio si dimostrano ottimali per ampie e panoramiche aperture vetrate. Benché presentino un costo superiore rispetto ai corrispondenti in PVC, offrono una maggiore longevità, fino a 50 anni, e richiedono minori interventi di manutenzione.

In generale, l'utilizzo di serramenti in alluminio costituisce una scelta affidabile, particolarmente indicata in contesti climatici variabili e sfidanti. L'alluminio, naturalmente resistente alla corrosione e rinforzato ulteriormente dalle opportune finiture, offre una robusta difesa contro gli agenti atmosferici. Le versioni più recenti integrano una struttura in PVC rivestita da sottili lamine di alluminio. È fondamentale selezionare serramenti dotati di taglio termico. Il "taglio termico" in un serramento si riferisce a una tecnologia progettata per migliorare l'isolamento termico della struttura. Questo processo coinvolge l'inserimento di un materiale isolante, spesso poliammide o poliuretano, tra le parti interne ed esterne del serramento, rompendo la continuità del materiale conduttivo utilizzato per la struttura. Il taglio termico assume un ruolo cruciale, perché eliminerà la sensazione di freddo al tatto e la formazione di condensa, assicurando un ambiente più confortevole.

PVC

Gli infissi in PVC dominano nel settore delle abitazioni di classe media, grazie alla loro convenienza economica, alle eccellenti caratteristiche e alla manutenzione praticamente inesistente. Offrono un isolamento termico di alto livello, specialmente quando abbinati a camere d'aria multiple e rinforzi interni. La loro resistenza all'umidità contribuisce a una durata di circa 30 anni. Rispetto agli infissi in alluminio, sono caratterizzati da uno spessore maggiore, il che influisce sulla loro estetica e li rende meno adatti per aperture di dimensioni considerevoli.

Legno

Gli infissi in legno mantengono un forte apprezzamento per la loro estetica, specialmente in specifici contesti urbani. Conferiscono alla casa un'atmosfera accogliente e offrono eccellenti coefficienti di isolamento acustico (dai rumori esterni) e termico, soprattutto quando associati a vetri doppi o tripli riempiti con gas isolanti. Tuttavia, presentano un rovescio della medaglia: richiedono un'attenzione costante nella manutenzione, mostrano una minore resistenza agli agenti atmosferici e comportano un costo superiore rispetto agli infissi in alluminio. La loro durata è superiore a quella degli infissi in PVC ma inferiore a quella degli infissi in alluminio, attestandosi intorno ai 40 anni. Inoltre, il costo può ulteriormente variare in base al tipo di legno utilizzato e alla lavorazione artigianale impiegata.

Un buon infisso incide fra il 20 e il 30% della dispersione termica di un edificio.

Scegliere di cambiare i serramenti è una decisione vantaggiosa per migliorare l'Efficienza Energetica degli edifici. Tuttavia, se i tuoi serramenti sono ancora in buono stato, un'alternativa da considerare è la sostituzione solo dei vetri con le moderne e avanzate soluzioni note come "vetri intelligenti o dinamici". Questi vetri prendono il nome da caratteristiche dinamiche che, a differenza dei vetri statici, regolano le loro proprietà ottiche o termiche in risposta a vari fattori ambientali. Costano meno di un infisso per intero e contribuiscono a migliorare l’efficienza termica dell’abitazione.

In commercio, si trovano diverse tipologie di vetri dinamici, tra cui:

  • Vetri elettrocromici: Questi vetri, simili alle lenti fotocromatiche, modificano colore e schermatura alle radiazioni solari (visibili e non) grazie a sostanze speciali. La regolazione può avvenire manualmente o in modo automatico attraverso un comando.

  • Vetri termocromici: Questi vetri adattano la loro trasparenza in base alla temperatura superficiale esterna. Quando si supera un certo livello, il vetro diventa opaco per schermare il calore.

  • Vetri termotropici: Questi vetri contengono un fluido composto da acqua e gas, che si espande o contrae a seconda della temperatura esterna. Grazie a questo meccanismo, la trasparenza dei vetri cambia, regolando luce e calore negli ambienti.

Acqua calda: migliorare l’efficienza e ridurre le spese legate allo scaldabagno

Passiamo a un’altra importante voce di spesa elettrica: lo scaldabagno.

Il riscaldamento dell'acqua tramite lo scaldabagno rappresenta una significativa percentuale3 del consumo energetico domestico, raggiungendo fino al 12% nelle famiglie medie. Per ridurre tali consumi e conseguentemente risparmiare energia ed economizzare, è possibile adottare alcune pratiche:

Impostare la temperatura corretta: Regolare la temperatura dello scaldabagno tra i 50°C e i 55°C riduce sia il consumo di energia che di acqua, evitando sprechi inutili e pericolosi.

Spegnere lo scaldabagno in assenza prolungata: Durante periodi di assenza, spegnere lo scaldabagno contribuisce a un significativo risparmio energetico. Al ritorno, riavviarlo a 60°C per un'ora elimina eventuali batteri sviluppatisi durante l'assenza.

Utilizzare uno scaldabagno efficiente: Investire in un modello più efficiente, come uno termodinamico o alimentato a energia solare, o scegliere uno di classe energetica elevata, può ridurre i consumi energetici.

Isolare termicamente lo scaldabagno: Rinforzare l'isolamento termico con materiali isolanti o collocare lo scaldabagno in un vano chiuso limita la dispersione di calore, riducendo gli sprechi energetici.

Decalcificare lo scaldabagno: Effettuare la decalcificazione almeno ogni due anni mantiene le prestazioni ottimali, riducendo il consumo di energia e garantendo un flusso fluido di acqua.

Adottare queste pratiche consente di massimizzare l'efficienza energetica dello scaldabagno, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse e a un risparmio economico nel lungo termine.