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Studiare fuori sede, la gestione delle spese è un esame di sbarramento!

Studiare fuori sede, la gestione delle spese è un esame di sbarramento!

Consigli per affrontare la vita da studente a pieni voti.

In Italia, ogni anno oltre 600.000 giovani lasciano le proprie città d'origine per frequentare l'università in un’altra città. Questo "esercito" di studenti fuori sede contribuisce a riempire e animare le città universitarie italiane da nord a sud e anche quelle all’estero. L'esperienza dello studiare lontano da casa può essere estremamente formativa, non solo dal punto di vista accademico. Per molti giovani, rappresenta la prima esperienza di vita lontano dalla famiglia, un momento in cui imparano i primi rudimenti dell'essere adulti e devono apprendere come gestire la propria quotidianità e le proprie spese.

Essere uno studente fuori sede implica affrontare molte sfide e adattarsi a una nuova realtà. Dovendo prendersi cura di sé stessi, gli studenti imparano a gestire il proprio tempo, bilanciare lo studio con altre attività, fare la spesa, cucinare e occuparsi delle faccende domestiche. Queste responsabilità quotidiane contribuiscono alla crescita personale e all'acquisizione di competenze pratiche che saranno utili anche in futuro.

Inoltre, vivere in un ambiente accademico favorisce lo sviluppo di nuove amicizie e relazioni sociali. Gli studenti fuori sede si trovano a condividere spazi comuni, come residenze universitarie o appartamenti con coinquilini, e a frequentare le stesse lezioni e attività extracurriculari. Questo crea opportunità per creare legami duraturi e ampliare le proprie reti di contatti, che possono risultare utili sia dal punto di vista personale che professionale nel futuro.

Genitori, pianificate con anticipo!

Sostenere un figlio che decida di frequentare l’università in una città diversa dalla propria (perché sede di un una facoltà prestigiosa o semplicemente perché nella propria città quella facoltà non c’è) è un impegno economico rilevante per le famiglie.

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Sono molte le voci di spesa che vanno considerate, fra cui affitto di un alloggio, tasse universitarie, libri, vitto, trasporti, spese accessorie, ecc ecc. Una stima di costo (costruita su indicatori forniti da Federconsumatori, Immobiliare.it e sulle tasse universitarie di tre università italiane, Milano, Bologna e Pisa, e ipotizzando una cifra di circa 30€/giorno per le spese accessorie e di vitto) oscilla fra i 10.000 e i 16.000 euro all’anno, a seconda delle fasce ISEE e del tipo di locazione prescelta (stanza singola o doppia, per chiarezza). Va da sé che la stima è indicativa e che alcune voci possano variare a seconda delle abitudini di spesa dello studente.

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Si tratta, come si può vedere, di spese ingenti, che oltretutto vanno moltiplicate per gli anni di corso (4/5 nella maggior parte dei casi) arrivando quindi a totalizzare tra i 50.000 e gli 80.000 euro per l’intero corso di studi (se concluso entro i termini, l’eventuale frequenza “fuori corso” aumenta proporzionalmente le spese!). È quindi necessario che queste spese vengano pianificate con anticipo, considerando anche l’ipotesi di un Piano di finanziamento personalizzato che permetta di disporre della liquidità necessaria, gestendo spese e interessi con gradualità.

Ma se il contributo dei genitori è spesso insostituibile, un ruolo importante ce l’ha anche la gestione operata dallo studente. In un precedente post abbiamo parlato dell’importanza dell’educazione alla gestione delle spese fin da un’età anche molto precoce. Badare a se stessi durante una frequenza universitaria è il primo, vero banco di prova della capacità di gestione del proprio bilancio. Ecco allora qualche consiglio per i giovani studenti fuori sede.

Studenti: pagamenti tracciabili e carte per evitare sorprese

Dopo aver superato l’eventuale test di ingresso alla propria facoltà dei sogni, il passo successivo da compiere (assolutamente!) è la ricerca di un alloggio. Infatti, solo comprovando tramite contratto di affitto di almeno 10 mesi la propria temporanea residenza presso la città sede universitaria, è possibile usufruire (all’atto dell’iscrizione vera e propria) dello status di studente fuori sede, una condizione che dà diritto a diverse agevolazioni.

È bene quindi partire dalla ricerca della stanza universitaria considerando alcuni importanti fattori:

  • Distanza dalla facoltà

  • Tipologia (singola o doppia)

Questi parametri incidono direttamente sulle spese (come abbiamo visto riguardo la tipologia nel paragrafo precedente). Anche la distanza incide in maniera diretta: le stanze più vicine alle università tendono a costare di più, ma garantiscono alcuni vantaggi, tra cui minori spese di trasporto, possibilità di mangiare in casa durante le pause (riducendo quindi le spese di vitto), maggiore flessibilità nella gestione del tempo.

Molti atenei raccolgono nelle proprie bacheche dedicate le offerte di affitto, in alcune città i privati mettono a disposizione stanze e sono sempre da considerare gli studentati (anche se i posti sono molto limitati e sottostanno al criterio del reddito/ISEE). Il periodo migliore per ricercare queste stanze è fra la fine di agosto e gli inizi di settembre, quando le stanze vengono liberate dal “ciclo precedente”. In caso non riusciate a trovare una sistemazione entro questa finestra (da considerarsi però soltanto indicativa) allora siti specializzati nella locazione come Immobiliare.it, Bacheca.it, ecc possono fornire un valido aiuto.

Trovata la casa è necessario pretendere che venga firmato un regolare contratto e disporre i pagamenti mensili dell’affitto in maniera trasparente e tracciabile, o attraverso un conto corrente o carte di credito dotate di Iban che permettano di gestire bonifici in maniera agevole.

Questi stessi mezzi di pagamento e gestione finanziaria sono poi fondamentali per gestire le spese relative alle utenze (gas, luce, ecc) poiché permettono o la domiciliazione della bolletta o il suo saldo per via digitale (perché fare la coda in posta?).

Sono poi essenziali anche per rispondere a un'altra fondamentale necessità di uno studente fuori sede: spostarsi. Tramite le carte di credito è possibile affittare auto a noleggio, mezzi di mobilità dolce (come bici, monopattini, scooter elettrici, ecc) così come pure accedere ai mezzi pubblici (la maggior parte delle linee metropolitane permette infatti di pagare al tornello direttamente con carta di credito evitando code alle emettitrici di biglietti o dal tabaccaio).

Insomma combinando gli strumenti giusti, che garantiscano la tracciabilità e permettano di giustificare le spese e di tenerle sempre sotto controllo, a una competenza di gestione (genitori non abbiate paura di esporre i vostri figli a questi temi, prima si inizia meglio è!) è possibile affrontare la sfida dello studio fuori sede con maggiore serenità e viverla per quello che realmente è: una meravigliosa avventura di crescita, autodeterminazione e assunzione di responsabilità.